AUGUSTO CHIARLE – L’intervista

In occasione dell’imminente STEAMCAMP, Steampunk Italia ha “raggiunto” lo scrittore e musicista piemontese Augusto Chiarle e gli ha rivolto alcune domande sulla sua attività artistica e il suo coinvolgimento con lo steampunk.
Ecco a voi Augusto Chiarle:

Steampunk Italia: Ciao Augusto, eccoti la prima domanda. E’ nato prima Augusto Chiarle scrittore o Augusto Chiarle musicista?
Augusto Chiarle : L’Augusto musicista nasce a 12 anni (quando cominciai a prendere lezioni di sassofono… un po’ “vecchio” per cominciare, mi dicevano tutti), l’Augusto scrittore a 15 anni (con racconti e scenari per giochi di ruolo).

A 23 anni divenni redattore (la rivista “The Unicorn“) e poi editore. Potrei dire che sono gli embrioni dell’attuale vena creativa: nella versione “attuale” la “mia” band The Wimshurst’s Machine è nata nel 2003 (il primo CD venne pubblicato nel 2004 da una piccola label americana ora sparita), mentre il primo romanzo è del 2012.

the WIMSHURST'S MACHINE

the WIMSHURST’S MACHINE

Il sogno quindi c’è sempre stato, ma ci sono volute le tecnologie del nuovo millennio per farlo fiorire (in ambedue i casi). Anche perché ho una testa un po’ particolare e, al prezzo di rinunciare a buoni contratti, ho bisogno di sentirmi libero.

Steampunk Italia: Nei tuoi libri scrivi di una guerra contro i marziani, è un’omaggio a Jules Verne o possiamo parlare di sequel de “la guerra dei mondi” di Wells?

Augusto Chiarle: Nei miei romanzi ho omaggiato ambedue gli scrittori, ma anche altri (persino George Orwell). Ma la saga “Le Ombre di Marte” non è un sequel.

il 3° romanzo della saga "Le Ombre di Marte"

il 3° romanzo della saga “Le Ombre di Marte”

Non ho voluto scrivere un seguito de “La Guerra dei Mondi” in quanto Wells è inarrivabile e non avrei mai potuto pretendere di uguagliarne lo stile (la frase iniziale de “La Guerra dei Mondi” è un capolavoro assoluto già da sola, che ho in testa da sempre). Ho quindi volutamente ignorato ogni personaggio o evento del capolavoro di Wells, ne ho conservato solo l’ispirante tema (“I marziani invasero la Terra alla fine del XIX secolo”), proprio come omaggio. Spero non solo di aver intrattenuto i lettori della mia saga, ma di averli incuriositi (sull’epoca, la tecnologia vera che affianco a quella fantastica, gli scrittori di letteratura fantastica del XIX e XX secolo, gli eventi storici) al punto che qualcuno di loro possa appassionarsene, come è accaduto a me.

Steampunk Italia: La velocità con cui partorisci i tuoi libri è impressionante e da poco è uscito il tuo nuovo romanzo “vita artificiale“, vuoi raccontarci come nascono i tuoi romanzi e cosa ti ispira?

Augusto Chiarle: Sono sempre stato piuttosto prolifico dal punto di vista creativo, sebbene sia recente la mia passione per i romanzi. Per me è indispensabile passare del tempo a scrivere (racconti, scenari per giochi di ruolo, sceneggiature), comporre musica o realizzare qualcosa… purché richieda creatività (girano anche alcuni mediometraggi ed una miniserie fantasy, su Youtube, e le copertine dei miei romanzi Steam sono fatte da me, Concept Art a partire da fotografie, reminescenza di quando lavoravo come grafico), se vengo privato di questa condizione friggo.

Ecco quindi che nel giro di un anno ho scritto ben 5 romanzi (di cui quello fantasy lungo 500 pagine da solo) e la velocità con cui queste avventure sono scaturite dal mio portatile ha sorpreso anche me: semplicemente i soggetti scendono nei miei appunti mentre guido per andare al lavoro o nel dormiveglia. Li raccolgo in un quadernetto (ora rimpiazzato da uno smartphone) e quindi li unisco. Quando non so come andare avanti, ci dormo su: pochi giorni e elaboro nel sogno il modo di proseguire. E’ come avere nella testa un cinema interattivo, dove io sono non il protagonista ma lo spettatore. In pratica i miei romanzi (ma, spesso, anche la mia musica) sono frutto di questa elaborazione nel sonno.

Il lavoro più lungo, però, è il confronto con le fonti storiche (anche scrivendo a tema fantastico mi impongo un limite alla realtà che infrango: mi piace unire storia vera a quella fantastica, perché sono molto appassionato di Storia). Per poter scrivere, devo disporre di una colonna sonora, possibilmente strumentale, generalmente musica da atmosfera (ambient, space rock, prog rock, a volte del metal o della new age, purché siano brani strumentali; più raramente colonne sonore da film, i quanto mi ricorderebbero le immagini originali, distraendomi).

Una nota: ammetto che una fetta di eventi che capitano ai miei personaggi sono cose che, in varie varianti, hanno investito persone che ho conosciuto, magari casualmente, o di cui ho letto (come per gli “Egoisti” di “Vita Artificiale”). La vita fa accadere cose sorprendenti (nel bene e nel male): una volta un’amica di penna mi disse che amava leggere le mie lettere perché le cose che le raccontavo (per sfogarmi) sembravano puntate di una soap opera, solo con il valore aggiunto di essere vita vissuta. Così quando ho iniziato a scrivere mi sono detto che sarebbe stato meglio costruire i personaggi e basarmi sull’esperienza. La vita fa accadere cose che anche uno scrittore spesso non riuscirebbe mai ad immaginare. Nei miei libri nessuno riconoscerebbe gli eventi di cui parlo, ma le emozioni, quelle spero di sì, perché sono oneste e realmente provate da qualcuno in circostanze analoghe (non sempre da me, beninteso).

Steampunk Italia: Come nasce il progetto The Wimshurst’s Machine e come ha influito lo steampunk nella stesura delle musiche?

Augusto Chiarle: Il progetto musicale dei The Wimshurst’s Machine nasce da me e dal Fabio nel 2003. Stavamo girando in garage (con mezzi assolutamente di fortuna) un mediometraggio demenziale (“Minzione Impossibile”) e ci servivano musiche non copyrightate. Siccome io e Fabio suonammo insieme quando avevamo 15 anni (poi ciascuno seguì altre carriere musicali) decidemmo di collaborare. Inizialmente il nome della band rifletteva solo la passione per le vecchie tecnologie e lo Steampunk restò limitato al nome per un po’ (mi ha sempre affascinato lo Steampunk sin da Spazio 1889 e Wild Wild West). Ogni concept album dei TWM che uscì fu sempre a tema fantastico ma niente che si potesse definire completamente “steam”, anche perché la coscienza “del vapore” giunse pian piano fino ad esplodere completamente nel 2011, quando ci costruimmo i costumi (semplici, rispetto a molti dei meravigliosi outfit degli amanti dello Steam, ma dovevano essere pratici per suonare: borchie e metallo non vanno d’accordo con le cromature di un saxofono, ad esempio, mentre alamari e sporgenze si impigliano nelle corde) e decidemmo di fare un album completamente Steampunk come concetto, dall’inizio alla fine. Ne emerse “Clockwork Life“, che uscirà solo nel 2013 a causa di alcuni ritardi, tra cui la partecipazione ad un progetto per comporre musica “conto terzi” (cioè che verrà usata da altri: nel caso specifico Spa, Hotel e centri commerciali d’oltreoceano) e qualche problema con l’etichetta ufficiale, che non versa in buone acque a quanto pare (come se la crisi risparmiasse qualcuno, anche all’estero). I brani sono stati registrati tra il 2009 e il 2012: è quasi pronto (ne vorremmo aggiungere un paio e riarrangiarne uno, quindi procederemo col mastering finale) ed avrà una splendida copertina di Daniele Scerra (il chitarrista, copertinista anche per Mondadori, tra l’altro, e che ho l’onore di avere come autore della copertina per il mio romanzo fantasy). Una nota: per scrivere “Orologeria” (il primo dei miei romanzi) ascoltavo ininterrottamente il CD demo di “Clockwork Life” e molte delle atmosfere del CD saranno proprio quelle dei romanzi: l’intro “424242” è infatti anche il titolo del primo capitolo di Orologeria, così come “Night Watch” è la ronda di notte, “Airship” è il tema della cannoniera fluttuante, “I am” è un capitolo di “Vita Artificiale” e l’epilogo “Red Autumn” (il brano finale del CD) sarà parte del prossimo romanzo della serie (amo quel brano, secondo me è spettacolare). Scrivere con colonna sonora mi è indispensabile, dal momento che penso per immagini. Sono orgoglioso della qualità dei brani e delle atmosfere di questo CD e non vedo l’ora di vederlo in circolazione.

Steampunk Italia: Puoi darci delle anticipazioni sulle tue attività di scrittore e musicista? I tuoi impegni per il futuro?

Augusto Chiarle: Appena terminato “Vita Artificiale” che chiude l’anello “Nizza” della vicenda iniziata con “Orologeria“, ho ripreso a buttare giù idee per il seguito “Naufraghi di Marte” ma, per dare una pausa al mio cervello, ho tirato fuori gli appunti per il secondo (e ultimo) capitolo della mia saga fantasy e sto scrivendo “Il sangue dell’immortale“, per far respirare la mia creatività cambiando genere.

Come per la band, quando esce qualcosa, sto già lavorando al progetto successivo. Musicalmente parlando, siccome “Clockwork Life” è in lavorazione già da un bel po’, stiamo lavorando a “Marco Polo” (una versione steampunk di Marco Polo). Dopo diversi album in cui lo “steam” appariva soltanto sporadicamente in mezzo a fantasy i primi due album, (“A traveller who didn’t ask for glory” e “The Alchemist“) e fantascienza (“Time Traveller”, “Thunder and Lightning“), ed una raccolta di live jams (“Breathe“, uscito a gennaio 2012) che nelle nostre teste era già Steam ma dove, siccome si tratta di brani strumentali, il concept non emerge completamente tranne per il corsetto nella splendida copertina della fotografa Natalia Ghiani e gli outfit della band nel booklet, i prossimi due album avranno un Concept e dei riferimenti del tutto evidenti. “Clockwork Life” (il titolo non è ancora completamente definitivo, ma dovrebbe esser quello) per il 2013 e “Marco Polo” (pur avendo già metà dei brani, il titolo è ancora incerto, potrebbe diventare “Marco Polo Steam”, per rendere evidente quale storia vogliamo raccontare, hehe). Sto anche scrivendo un manuale sull’Osservazione Meteorologica per appassionati neofiti, ma questa è un’altra storia, legata all’attività che mi porta in tavola la pagnotta a fine mese e mi permette di scrivere e comporre “sentendomi libero”.
In sintesi, non sto mai fermo, si potrebbe dire!A presto e  spero di vedervi tutti a qualche convegno o riunione!

Qui termina l’intervista al nostro amico e socio, quindi un grazie ad Augusto Chiarle per le esaustive risposte e vi ricordiamo che Augusto sarà, insieme a Steampunk Italia, presente il 6 e 7 aprile 2013 allo STEAMCAMP a Cittadella (Padova), dove presenterà i suoi libri e la sua band. Vi lasciamo quindi con alcuni link dove poter seguire Augusto Chiarle:

profilo facebook della band (clicca qui)

sito web della band (clicca qui)

e dove trovare i suoi romanzi (clicca qui)

sito web Steamcamp per visionare il programma e ricercare Augusto Chiarle (clicca qui)

STAY STEAM!

 

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