Recensione di “Vita Artificiale” di Augusto Chiarle

vita artificiale                 Capitolo “inaspettato” di Chiarle e delle gesta dei protagonisti della sua trilogia (oramai sappiamo che non è più una semplice trilogia, ma si sta allargando ad una quadrilogia e FORSE a molto di più) “Le ombre di Marte”. Chiarle in questo nuovo capitolo della saga delle Ombre di marte, si addentra nei meandri storici di un fermento politico (di reale esistenza nella nostra storia e coerente nel periodo storico del romanzo) dei primi del novecento e delle situazioni di emancipazione non solo umana ma anche, in linea con i concetti di steampunk, cibernetica e robotica. Augusto ci porta nel periodo della “sua” prima guerra mondiale, con i Robota utilizzati dai reggimenti dei Dragoni Reali come supporto bellico in trincea, ci saranno delle situazioni particolari che avverranno all’interno della stazione aliena orbitante presa dai nostri scienziati, alleati, militari e mercenari Italiani. I nostri Robota, come se non bastasse, non dovranno solo combattere contro gli imperi centrali e contro la Russia e la Spagna, ma anche contro atti terroristici interni ad opera di anarchici che tenteranno di circuire gli androidi di nuova generazione per aiutarli a sabotare e rubare i Robota da lavoro e… Mi fermo qui non voglio svelarvi troppo (anche se forse già vi ho svelato troppo). Cosa sarà capitato a Neva dieci? E cosa a Fabbri?  Ma l’ingenienre  Kazimierskj cosa c’entra in tutto questo? E Scotti oltre agli anarchici cosa dovrà risolvere? E tutti gli altri protagonisti dei precendenti romanzi? Spetta voi saperlo leggendo le pagine di Vita artificiale Augusto continua a stupirci con la sua metodologia narrativa, con una ricerca storica a suffragio di una certa coerenza della sua Ucronia e con il suo modo di descrivere e scrivere. Inoltre vi consiglio due cose leggendo questo capitolo: 1) non date per scontato NULLA 2) leggetelo fino in fondo, ogni singolo paragrafo potrebbe essere utile per capire tutto Vi posso assicurare che resterete assolutamente sconvolti dalle possibili varianti e variabili che Chiarle inserisce sistematicamente nei suoi scritti; ma in questo più che nei precedenti lavori Augusto riesce a creare colpi di scena su colpi di scena, obbligando di fatto il lettore, più di altri autori, a restare incollato alle pagine del libro. Il metodo di scrittura è identico alle altre sue opere precendenti, quindi un meccanismo di scrittura fresco, fluente, carico di descrizioni ma MAI prolisso e ritorto su di se. Il nuovo capitolo della saga è un nuovo gioiello fatto di vapore, olio, ingranaggi ed intrighi a “doppia mandata” creato da Augusto. Notevole romanzo di alta qualità e di lettura scorrevole e fresca.   Buona lettura, STEAM ON YOU.

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